SPORT E IDRATAZIONE

L’acqua è un elemento essenziale per il nostro organismo: tra le svariate funzioni, regola la temperatura corporea, mantiene il volume del sangue, facilita la trasmissione degli impulsi tra le cellule del sistema nervoso, aiuta ad eliminare scorie e tossine. Rappresenta circa il 60% del nostro corpo. Gli esperti consigliano di bere ALMENO 2 LITRI di acqua al giorno. Se corri, salti, balli o fa caldo e sudi di più bisogna bere anche di più!

Spesso sottovalutata la sua importanza, in realtà è ancora di più essenziale quando si parla di prestazione sportiva. Anche una lieve disidratazione (un deficit idrico superiore al 2-3 % del peso) può determinare cali significativi della performance e senza interventi adeguati può portare l’atleta al crollo per affaticamento eccessivo o, peggio ancora, per colpi di calore. È necessario rimpiazzare costantemente l’acqua perduta tramite sudorazione in modo da permettere una efficiente regolazione della temperatura corporea: un ruolo importante nel determinare il fabbisogno, infatti, lo giocano la temperatura e l’umidità ambientale in cui l’atleta lavora. Ricordate che i bambini, specie i più piccoli, sono più facilmente soggetti a disidratazione e possono percepire la sete in misura minore.

Come detto prima, in generale, è consigliato bere circa 2 litri di acqua al giorno, non limitato al momento dei pasti principali, ma distribuito in tutto l’arco della giornata.
Quando pratichiamo sport chiaramente il fabbisogno idrico aumenta, perciò si consiglia di bere nelle 2-3 ore prima dell’attività circa 500 ml di acqua; durante lo sforzo può risultare utile sorseggiare 150-200 ml di acqua ogni 20 minuti ed è importante poi reintegrare le perdite idriche, bevendo un quantitativo di liquidi pari a 1 volta e mezzo il peso perduto.
Quando la performance sportiva è superiore ai 90 minuti o se si svolge a temperature elevate o in ambienti umidi potrebbe essere consigliabile l’utilizzo di bevande pensate per lo sport, per garantire il recupero dei sali persi con la sudorazione.
Ricordate però che si tratta di bevande destinate al consumo in situazioni particolari come queste e che non c’è alcun motivo di consumarle al di là dello specifico ambito di utilizzazione. Detto in maniera diretta, non usatele come bibite, perché non è questo il loro lavoro.

Fra gli sportivi sono frequenti gli episodi di crampi muscolari, ossia contrazioni involontarie e dolorose di un muscolo o di una sua parte. Esistono crampi legati a patologie di vario tipo, ma quelli che avvengono nel corso dell’attività fisica o entro poche ore dal suo termine prendono il nome di EAMC, vale a dire Exercise-Associated Muscolar Cramps (crampi muscolari associati all’esercizio).
Il crampo insorge, a un certo punto dello sforzo, come conseguenza di un’attività affaticante che deteriora il corretto funzionamento dei recettori periferici e che determina un controllo neuromuscolare alterato. Rimangono ancora molte questioni aperte sulla causa dell’insorgenza del crampo: alcuni studiosi sostengono che c’è una relazione fra il crampo, la profusa sudorazione e le conseguenze della sudorazione stessa, ossia la disidratazione e la carenza o lo squilibrio di qualche elettrolita (infatti i crampi sono nettamente più frequenti quando le partite vengono giocate in condizioni climatiche che favoriscono la produzione di elevate quantità di sudore).
Quindi per prevenire i crampi, oltre che un adeguato allenamento e la pratica regolare dello stretching, ricordiamoci di bere in misura adeguata, e di aggiungere all’acqua i minerali che si perdono con il sudore (sodio, cloro, potassio e magnesio).

Quindi la parola d’ordine di oggi è: BERE, BERE, BERE!!!